sabato 18 ottobre 2008

Radiofreccia


Era da tanto tempo che desideravo parlare di un film guardato con una persona speciale quest'estate ma nn ne ho mai avuto l'occasione... poi decidi dopo secoli che la gente lo ha dimenticato, che è giunto il momento di vederlo, e proprio per questo lo senti un po' più tuo di quando era proiettato in sala e aveva sbancato i botteghini...
Radiofreccia... toccante... alla fine mi ha lasciato un sapore un po' amaro in bocca... e a pelle non sono riuscito a capire se il personaggio più mio fosse proprio Freccia o il Bruno della fine, il Bruno testimone...
In compenso mi ha fatto pensare a molte persone con le quali vorrei condividere la visione di questo film, nella speranza che lasci qualcosa anche a loro, un po' come se fossi mosso dalla voglia di lasciargli un testamento spirituale... a far loro capire che i momenti di vita vera sono più quelli che si passano in una piazza sotto un paradisino, quelli che passi a girare a caso in macchina tutta la notte parlando dei problemi che ti fanno sembrare tutto quello che hai fatto un fallimento unico, quelli passati a giocare a pallone dietro un campanile, a 19 anni, in 2 contro 5 bagoli...
Bè, grazie per questi momenti...

"Credo che ci ho un buco grosso dentro,
ma anche che il rock n' roll,
qualche amichetta, il calcio,
qualche soddisfazione sul lavoro,
le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso,
e da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri,
perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri."
(Freccia)